Londra, 1764: la giovane Aby viene condannata a morte per aver ucciso un soldato difendendo il fratello ribelle, ma patteggia con il tribunale la commutazione della pena, venendo deportata come schiava nelle colonie americane d'oltre oceano. Sulla nave la ragazza è contesa tra due ufficiali, il generoso capitano Holden ed il losco Garth che, per mezzo di un imbroglio, riesce a renderla sua schiava. Tempo dopo, durante le guerre indiane nel Nord America, i due uomini si ritrovano, rivali, in un avamposto militare assediato. Holden scopre che Aby è prigioniera dei pellerossa e che Garth è in combutta con loro. L'impavido ufficiale dovrà salvare il forte e la donna, di cui si è innamorato. Spettacolare epopea avventurosa di DeMille, a metà tra il romanzo storico, l'affresco epico e la favola eroica, visivamente splendido nella magia del Technicolor, e carico di tutti gli stilemi del regista: imponenza formale, ricostruzione in studio degli ambienti naturali, estrema cura dei dettagli, caratterizzazione romantica dei personaggi, recitazione intensa, fascino del mito. I fiumi, le cascate e le foreste del Nord degli Stati Uniti ricreate nei teatri di posa suggeriscono una sensazione di artefatto, ma anche di magico, grandioso, immaginifico, evocativo, in perfetta sintonia con la concezione di cinema dell'autore. Cast sontuoso con Gary Cooper, Paulette Goddard, Howard Da Silva e l'icona horror Boris Karloff nel ruolo di un capo indiano. Tratto dal romanzo "The judas tree" di Neil Harmon Swanson, è uno dei kolossal più amati e riusciti del regista del Massachusetts. La voce narrante della storia, in lingua originale, è quella dello stesso DeMille.
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