sabato 8 maggio 2021

La morte in diretta (La mort en direct, 1980) di Bertrand Tavernier

Katherine Mortenhoe, scrittrice di libri d'amore attraverso una tecnica che prevede il riutilizzo di storie non originali elaborate al computer, scopre di avere una malattia terminale che le lascia pochi mesi di sopravvivenza. Riceve una cospicua offerta economica da un network televisivo che intende realizzare uno show, chiamato "La morte in diretta", che riprende in tempo reale gli ultimi giorni di vita delle persone. La donna è titubante ma poi accetta e firma il macabro contratto. Ma al momento di iniziare ha un ripensamento e fugge via. L'emittente mette sulle sue tracce un proprio inviato, Roddy, che ha delle microcamere installate nel cervello e deve filmare la morte della donna a sua insaputa. Tra i due nasce un sentimento e questo complicherà le cose. Questo inquietante dramma di fantascienza di Bertrand Tavernier, tratto dal romanzo "The Unsleeping Eye" di David G. Compton, è un cupo apologo morale sulla cinica invadenza dei mass media e sulla così detta tv del dolore, che però all'epoca dell'uscita del film non esisteva ancora. E' quindi evidente come questa distopia socio-fantastica sia stata paurosamente preveggente, oltre che lungimirante, rappresentando un ipotetico futuro divenuto presente poco tempo dopo. Forte di ambientazioni naturali suggestive (i paesaggi scozzesi delle Lowlands), di anacronismi stranianti, di una sceneggiatura granitica e di un cast di prim'ordine (Romy Schneider, Harvey Keitel, Harry Dean Stanton, Max von Sydow), quest'opera crepuscolare e profetica vira nel melodramma nella parte finale, contaminandolo con un'ambigua valenza voyeuristica che è perfettamente coerente all'idea di base di critica dell'atteggiamento manipolatorio dei media. L'interpretazione dell'indimenticabile Romy Schneider (una delle ultime della sua carriera) è di grande spessore drammatico e di intensa emotività espressiva. E la conoscenza a posteriori del suo tragico destino rende la visione di questo film ancora più agghiacciante. L'autore ha dedicato l'opera al grande regista francese Jacques Tourneur. 
 
La frase: "Guarda come siamo impressionati dalla morte: è la nuova pornografia. La nudità non attira più nessuno"
 
Voto:
voto: 4/5

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